TUTTI IN FILA

di Morgana

PROLOGO
 
Tic...Tac...Tic..Tac...
"Humm... non lo sopporto più"
Tic...Tac...Tic...Tac...
"Ora lo distruggo questo maledetto orologio"
Tic...Tac...Tic...Tac...
"Ci manca solo che si metta a cinguettare e poi...."
Tic...Tac...Tic...Tac...
"ARGHHHH!!!! Basta, è insopportabile!!!"
Albert sdraiato sul divano con un cuscino in testa non riusciva più a sopportare il continuo martellio dell'orologio a cucù sulla parete davanti a lui.
"Ehi! Albert che fai qui tutto solo?" Gli chiese Bretagna entrando nel salone.
"Combatto contro la voglia di distruggere quell'infernale affare!"
Mentre lo diceva Bretagna si trasformò in un uccellino di legno e cominciò a cinguettare per la stanza. "Cucù... Cucù... Cucù..."
"Giuro che ora mi vendico su di te!"
"No, no, ecco, la smetto. Quando sei nevrotico sei pericoloso!"
"Non sono nevrotico, mi annoio!"
"Gli altri dove sono?"
"La coppietta felice è uscita a fare una passeggiata, gli altri non ne ho idea!"
"Ahhh... povera Françoise che brutta fine!" disse Bretagna ridendo!
"Eh... se solo mi fossi dato da fare prima, non ci sarebbe stata storia per quel rimbambito di Joe!" ammiccò Albert.
"Seee... mettiti in fila bello!"
"In fila?"
"Certo... c'è una lista lunghissima e prima di te c'è perfino Chang!" risero.
"Ha ha ha, Chang!"
"Che volete da me?" disse il buffo cinese panciuto entrando.
"Ha ha ha, parlavamo della fila per portare via a Joe Françoise e tu vieni prima di Albert!"
"Ahhh beh certo... ma il primo chi è?"
"Io, ovviamente!!!" ammiccò Bretagna.
In quel momento Françoise fece la sua comparsa, si avviò attraverso il salone, con espressione stranamente compiaciuta, e mirò verso la cucina. Prese una tazza di the e poi tornò nel salone dove i tre la guardavano imbarazzati sperando che non avesse sentito.
"Beh? Che sono quelle facce? Ho interrotto qualcosa?" 
"Ma tu non eri uscita con Joe?" chiese Albert.
"Non mi sentivo troppo bene e Joe è uscito da solo, ho riposato un po'!"
L'imbarazzo dei tre si fece più marcato.
"Bene... allora... vogliamo parlare di questa lista?" ammiccò Françoise.
"Non è giusto, non dovevi sentire, stavamo scherzando..." sbottò Bretagna.
"Ha ha ha, ma non potevo non sentirvi!"
"Certo, non potevi..." disse Albert, poi sussurrando a Bretagna aggiunse "Certe volte ho paura di andare al bagno, di fare la doccia, penso, e se stesse guardando da questa parte?"
"Gia... Françoise levami una curiosità, ma quando vedi un ragazzo carino per strada, glieli fai i raggi x?"
"ALBERT!!!! BRETAGNA!!! SMETTELA!!!" protestò lei imbarazzata.
Risero.
Françoise sentì il motore di una macchina sportiva entrare nel cortile della base, "Oh... Joe è tornato! Se non la fate finita gli dico tutto!"
"Diglielo, diglielo, così almeno sta più attento a ciò che fa" sorrise Albert.
Françoise finse di pensarci e aggiunse "Beh... effettivamente, può essere un'idea!" risero.
"Si parla di me?" chiese Joe entrando.
"E ti pareva, a star con lei hai cominciato a sentire troppo anche tu?" disse Chang ridendo.
"Come?" chiese avvicinandosi a Françoise. Le diede un bacio sulla guancia e chiese: "Come ti senti?"
"Benissimo, ho perfino scoperto che c'è una lunga lista per me!" rispose lei ammiccando.
"Che lista?"
"Hemm, scusate noi andremmo a fare una passeggiata" Albert, Chang e Bretagna fecero per alzarsi.
"Come, andate via proprio sul più bello?" li prese in giro lei.
"Io non vi capisco." Joe rinunciò.

Mentre i tre scappavano dal salone si sentì Joe urlare "CHE COSA? ALBERT? BRETAGNA????? CHANG?????? MA IO LI AMMAZZO!!!"

"Acc... ragazzi, che ne dite di uscire stasera?" disse Albert ai due amici.
"Humm direi che è il caso, tira una brutta aria!"
"Si, si concordo" disse Chang.
Videro Jet avvicinarsi, Albert rivolgendosi a lui disse:
"Hei, amico ti va di farci compagnia stasera? Andiamo a conquistare qualche bella pupa?"
"Humm... sono parecchio stanco, ho girato in città tutto il giorno" rispose lui.
"Jet ti avverto, Joe e Françoise hanno saputo della Lista!" Bretagna ammiccò.
"Ah! Beh in questo caso penso proprio che vi farò compagnia"
"Anche tu?" sbottò ALbert!
"Ovvio lui è subito dopo di me!" disse Bretagna.

Dal salone Joe urlò "MA COME??? ANCHE JET?????? NON è POSSIBILE!!!"

"Giuro che per il compleanno le regalo un paio di cuffie isolanti!" disse Albert "Capito? SEI AVVERTITA!!!"

Françoise in salone si mise a ridere.
"Che ti ridi?" chiese Joe.
"Ho appena scoperto cosa riceverò per il compleanno!"
"Ma non è un po' presto per pensarci?" Joe guardò il calendario per rassicurarsi di non aver commesso una gaffe. "Siamo appena a Settembre!"
"Tesoro mio a volte sei davvero un po' tonto!" gli sorrise mentre lui la guardava sbalordito.

Quando fu sera Jet, Albert, Chang e Bretagna si avviarono verso la città.

"Allora... dove si va di bello?" chiese Chang.
"Conosco un bel localino, nella periferia, vi piacerà" rispose Jet alla guida dell'auto.
"Basta che ci siano belle donne!" aggiunse Albert.
"Senti, amico, ultimamente hai proprio il chiodo fisso!"
"A vedere quei due sbaciucchiarsi tutto il giorno ti prende la fantasia!"
"Eh... Joe è proprio fortunato!" sospirò Bretagna.
"Sì, lui sì, lei molto meno! HA HA HA" risero tutti e 4 alla battuta di Albert.
"Che dite ci sente anche adesso la spiona?" disse Chang.
"Oh mio dio! Va beh che è un cyborg ma non esageriamo, se mi sente fin qua... mi sparo!" rispose Albert ridendo.

Arrivarono presto al locale scelto da Jet.
"Molto carino questo posto!" disse Bretagna entrando!
"Si, ma non vedo donne!"
"Oh Albert basta... cominci ad essere insistente!" disse Jet.
"Ah... con che tipi mi tocca uscire!" ridacchiò Chang.

"Benvenuti, prego, accomodatevi qui!" disse un cameriere a Jet indicando un tavolino.
"Grazie! Come mai così poca gente?" chiese Albert.
"Oh, è una serata particolare oggi, è per soli uomini e comunque è un po' presto!" rispose porgendo il menu.
Albert si voltò verso Jet "Ti uccido ora o preferisci nel sonno?"
"Che ne potevo sapere?"
"Non posso crederci... credo di aver attirato le attenzioni di un bel giovanotto là in fondo!" disse Bretagna.
"Ecco, visto come ti va male con le donne, approfittane!" sentenziò Albert.
"Forse è il caso di uscire?" chiese Chang
"Dai, ormai siamo qui, mangiamo qualcosa e poi usciamo!"
Finito di cenare uscirono e cercarono un altro locale.
"Ecco, questo sembra carino!" disse Jet.
"Fossi in te eviterei di espormi dopo quello che c'hai combinato prima!" disse Albert.
"Uff! come sei polemico!" sbuffò Jet.

Entrando nel locale, oltre a tanta gente e tante ragazze però si accorsero che Joe e Françoise erano seduti a un tavolino.
"Oh! No, non è possibile, ancora la coppietta felice!" protestò Albert.
"Magari non c'hanno visto!" ipotizzò Chang.
"Certo, a Occhio di Lince saremo certamente sfuggiti!" ironizzò Albert.
Françoise si mise a ridere da lontano.
"Appunto" aggiunse Jet.
"Rassegniamoci... non mi va di cercare altrove!" disse Bretagna.
Poco dopo la coppietta si avvicinò a loro.
"Bene bene, chi si vede!"
"Joe??? Ma dai??? Qui??? Mica ti avevamo notato... e chissà tu come te ne sei accorto di noi!" ironizzò ancora Albert.
"Tranquilli stiamo andando via!" disse Françoise sorridendo.
"Ohhh che peccato, ma guarda che tu puoi rimanere!" continuò Albert rivolgendosi a lei.
"Vogliamo sfidarci a duello?" ammiccò Joe
"Ohh... dai basta, Joe andiamo a casa sono stanca!"
"Beh sei fortunato io non mi sarei opposto!" scherzò Albert.

Joe e Françoise salutarono e uscirono dal locale.
"Sotto sotto hanno tutti una cotta per te, devo preoccuparmi!?"
"Si sentono soli, Joe, è soltanto questo... "
"Lo so... io sono stato fortunato..." disse abbracciandola.
"Se avessi aspettato un altro po' però..." disse sorridendo lei.
"COSA?????"
"Daiiii sto scherzando!"
"Attenta a te!"
"Io sto attenta, sta attento pure tu però...ha ha ha!!!"
Si abbracciarono avviandosi verso la macchina.
 
CAPITOLO 1
 
"Buongiorno" disse Françoise entrando nel salone apparecchiato per la colazione.
"Buongiorno" risposero gli altri più o meno in coro.
"Buongiorno tesoro" le disse più piano Joe.
"Ecco! E' quando fingono di non aver passato insieme la nottata che mi danno più sui nervi" sussurrò non troppo piano Albert nell'orecchio di Bretagna che rise.
"Che dici?" Chiese Joe.
"Niente... poi te lo spiega lei con comodo, tranquillo!"
Risero tutti compreso Gilmore che aveva appena preso parte alla tavolata.
"Ehi! Dovevate vederlo ieri Albert, ballava con tre bellissime bionde attaccate, ha fatto colpo!" disse Chang.
"Davvero? Tre bionde? Non te ne bastava una?" chiese scherzando Françoise.
"Beh? Che sei gelosa?" ironizzò Albert.
Françoise arrossì "Sei proprio matto!"
"Beh ragazzi... cambiando discorso..." s'intromise Gilmore "Qualcuno ha notizie di Punma e Geronimo???"
"No, dottore, ma credo che stiano per tornare, avevano detto che sarebbero stati via solo una settimana!" disse Bretagna.
"Eh! Appunto, ormai son 10 giorni... di solito si fanno sentire..."
"In questo periodo il Kenya è bellissimo, soprattutto al tramonto, si saranno intrattenuti qualche giorno di più per vederlo bene!" aggiunse Jet.
"E' preoccupato Dottore?"
"Hummm non so Joe, è che quando non vi vedo tutti sono sempre un po' agitato".
Françoise sorrise "Gilmore ci tratta proprio come figli" pensò.
Ma in quel momento sentì una macchina entrare nella base "Dottore, credo che i due latitanti siano appena tornati!"
"Davvero?" Gilmore era felice della notizia.
"Beh o sono loro o siamo nei guai!" rispose lei ridendo. 
Effettivamente erano proprio loro, Punma fece capolino in sala salutando, poco dopo lo raggiunse Geronimo.
"Ehi! Ragazzi allora? Com'è andata?"
"Bene, Dottore , il Kenya è un posto bellissimo" rispose Punma.
Geronimo rimase in silenzio.
"Bene... bene...andate a rinfrescarvi!" Gilmore finalmente soddisfatto e sereno mangiò avidamente le ciambelle fatte da Françoise. "Davvero ottime!" disse
"Hehehe grazie Dottore, ricetta tipica francese!"
Geronimo li osservò poi seguì Punma in camera, quando fu ormai fuori dalla sala Jet si rivolse a Joe "Non ti sembrava un po' strano Geronimo?" 
"Si, lo stavo pensando anche io... ma sarà solo stanco!" rispose lui.
Presto si alzarono tutti da tavola.
"Tesoro vado a fare un giro con Jet" 
"Vai tranquillo!" sorrise lei.
Quando fu sola si mise a sistemare la cucina.
Poco dopo la raggiunse Albert.
"Ehi! Ma io dico, ti lascia pure sola a pulire?"
"Ahh... Albert...Albert..." sospirò lei.
"Eh... gli uomini!" scherzò lui "Meno male che esistono donne come te... che si ricordano perfino il compleanno degli amici!"
Françoise sorrise.
"Grazie sei stata troppo carina!"
"Ti piace la maglietta?"
"Direi... taglia perfetta, molto aderente... la metterò per rimorchiare qualche biondina già fidanzata"
"Ha ha ha daiiii.... ti piace davvero?"
"Assolutamente! Posso ringraziarti almeno con un abbraccio?"
"Ma certo, testone!" e si abbracciarono.
"Però devo ammettere che il tonto ha buon gusto!"
"Finiscila!" sorrise.
"Ehh... Però sei stata cattiva, potevi regalarmi una bella pupa!"
"Accontentati e datti da fare!"disse lei sorridendo dolcemente.
"He he he! Grazie piccola! Beh ora però devo mettermi a cercare le cuffie isolanti per te."
"E' un po' presto!"
"Ma non voglio rischiare di non trovarle"
Risero
"Magari, così mi riposo anche un po' io"
"Eh, se la notte dormissi invece di fare altro non saresti così stanca..."
"ALBERT!!!"
"Ha ha ha scherzo, scherzo!" disse uscendo dalla stanza.
Appena finito di sistemare tutto Françoise fece per salire nella sua stanza, ma sulle scale incrociò Geronimo.
"Ehi! Geronimo, oggi è il compleanno di Albert, te lo ricordi vero? Stasera c'è la festa a sorpresa... mi raccomando... non prendere impegni!"
"Ehm.. si! Certo che me ne ricordo... siamo tornati apposta!"
"Bene, allora a più tardi!"
"Certo!"
"Ha uno sguardo strano" pensò poi quando fu davanti alla porta della camera di Punma, poi bussò.
"Hei, Françoise, come va?"
"Bene Punma, grazie! Scusami se ti disturbo ma vorrei esser certa che ti ricordi di stasera!"
"Ma certo, la festa per Albert! Tranquilla!"
"Ah, benissimo!" sorrise e poi aggiunse "senti...."
"Dimmi tutto"
"Ma cos'ha Geronimo? E' così pensieroso... non scherza, non è da lui".
"Ehh..." sospirò lui "Non lo so, saranno 3 giorni che sta così, una sera ha incontrato un suo vecchio amico, sono usciti e la mattina dopo lui non ha neanche partecipato all'escursione nel deserto, quando sono passato a chiamarlo mi ha detto che non si sentiva bene e ho preferito lasciarlo stare!"
"Hummm... allora sarà un po' triste!"
"E' probabile!".
"Va beh stasera gli faremo tornare il sorriso vedrai!" ammiccò lei.
"Ha ha ha si... non vedo l'ora di vedere che hai combinato!"
"Vado, a dopo!" disse ridendo lei
"A dopo!"
 
CAPITOLO 2
 
"Ma guarda com'è bella... e chissà quant'è buona... per me non hai mai fatto una torta così!"
"Joe... che coraggio che hai!!!"
"he he he, scusa tesoro... è che sono un po' geloso!"
"Finiscila e aiutami!"
"Ok, ok... ma se entrasse ora?"
Françoise lo guardò "Pensi che non me ne accorgerei prima?"
"Hemm... ok... ho detto una stupidaggine!"
"Shhh...." disse Françoise coprendo la torta come poté "ahh... niente falso allarme è Chang!"
E Chang entrò in cucina "Ragazzi ecco ho portato i panini, i tramezzini e le tartine e in questa busta c'è qualche bibita!"
"Bravo, l'hai visto per caso?"
"Albert? No, ma so che Bretagna per distrarlo gli ha chiesto di assistere alle sue prove e considerando che è un monologo lunghissimo come minimo quel poveraccio sarà steso dal sonno!".
"Ha ha ha, poveraccio!" rise Joe.
"Difficile capire chi è peggio fra di voi, Malelingue!!! disse Françoise.
"E tu fai meno la santarellina!" disse Joe baciandole una mano.
Presto arrivarono anche gli altri nella sala, compreso Gilmore con Ivan in braccio, ormai mancavano solo Bretagna e Albert all'appello.
C'era anche Geronimo, fissava il soffitto della stanza, aveva un'aria piuttosto annoiata.
"Geronimo, che hai?" gli chiese Joe.
"Niente!" Fu la sua sola risposta. Françoise era sempre più perplessa.
Poi all'improvviso lei avvertì che stavano arrivando e spense tutte le luci.

".....e quindi... il giovane duca fa il suo monologo..."
"humm... ho capito....ho capito!"
"...si...ma devi entrare nell'ottica del personaggio per capirlo veramente!"
"Ho capito....!"
"Sicuro?"
"Si!"
"Sicuro, sicuro?"
"Oddio!!! SI!!! Ti prego sono 3 ore che mi torturi!.... Ma dove sono finiti tutti?" disse Albert entrando nella sala buia.
"E che ne so... saranno usciti!"
"Usciti? Tutti???" mentre lo diceva Joe accese le luci e tutti in coro gli urlarono "AUGURI!!!"
"Noo... non posso crederci... ma guarda che avete combinato... e tu eri d'accordo eh?" chiese a Bretagna.
"Certo, non mi sarei mai sognato di torturarti 3 ore col mio monologo se non avessi avuto una buona ragione, temevo che da un momento all'altro mi avresti sparato!"
risero tutti.
"Grazie amici... e ...grazie Françoise, lo so che è tutta colpa tua!"
Françoise sorrise, ma la sua attenzione si rivolse subito a Geronimo, il suo sguardo era ancora perso nel vuoto, sembrava quasi che non si fosse accorto di nulla.
"Françoise ascoltami..." con la telepatia Ivan la contattò "devo parlarti, fingerò di dover essere cambiato!"
Françoise annuì tra se e subito dopo il piccolo cyborg cominciò a piangere.
"Ehi, Piccolo cos'hai?" disse Gilmore che l'aveva fra le braccia.
"Lasci, Dottore ci penso io, probabilmente va cambiato!"
"Ma no divertiti ci penso io!"
"No no davvero insisto!" e sorridendo prese il piccolo fra le braccia portandolo nella sua stanza.
Chiuse la porta e a quel punto Ivan le parlò.
"C'è qualcosa di strano in Geronimo!"
"L'ho notato anche io Ivan..."
"Lo so, per questo te ne ho parlato, gli altri pensano si tratti solo di tristezza.."
"C'è dell'altro, ma non so dirti cosa..."
"E' strano, ho provato a percepire le sue sensazioni e ciò che sento è.. nulla!"
"Nulla?"
"Nulla, non pensa a nulla!"
"Non è possibile!"
"Françoise... dobbiamo stare attenti, io sono sempre in contatto con lui telepaticamente, ma lo sforzo mi sta stancando e temo che presto mi addormenterò, tu controllalo, mi raccomando!"
"Cosa temi, Ivan?"
"Non lo so, ma la situazione non mi piace per nulla! Non dirlo a nessuno per ora, potremmo insospettirlo!"
"Va bene"
"Torniamo di là"
"Certo"

Subito dopo rientrarono nella stanza e Françoise si accorse che Ivan si era addormentato, sospirò e lo mise nella culla vicino al divano.
"Svegliati presto, non abbandonarmi!" pensò fra se.

A poco a poco si ritirarono tutti nelle loro rispettive stanze. Prima di andar via anche lui, Albert salutò Françoise.
"Grazie piccolina, è stata la più bella festa a sorpresa della mia vita!" le disse abbracciandola.

"Ehi, perché non vai a riposarti? Sono due giorni che sei sempre in moto, dai qui ci pensiamo io e Bretagna a sistemare!" le disse Joe teneramente.
"Va bene, sono molto stanca, grazie!"
"Più tardi vengo a salutarti" le sussurrò.
Diede la buonanotte a tutti prima di uscire, Geronimo accennò un saluto con la testa.
Una volta nella stanza Françoise non riuscì però ad addormentarsi.
Continuò ad ascoltare i discorsi dalla sala, sperando di sentir parlare Geronimo, ma quando dalle parole di Joe capì che anche lui era andato nella sua stanza, smise di concentrarsi e finalmente cadde fra le braccia di Morpheo.
"Ci pensi mai alla mia tristezza, Françoise?"
"Ivan..."
"Pensi mai che anche io potrei soffrire?"
"Ivan, certo... anche tu... come tutti noi..."
"Sono rinchiuso in un corpo di neonato.... ci pensi? Non crescerò mai!"
"Oh, Ivan... hai ragione, non ci penso mai!"
"Non camminerò mai, non ballerò, non avrò una ragazza da abbracciare..."
Joe entrò nella stanza di Françoise, stava dormendo, ma piangeva.
"Cos'hai?" le chiese e a lei le parole giunsero come un eco lontano mischiate nel sogno "Cos'hai? cos'hai?...dimmi cos'hai??? Françoise...." si svegliò.
"Tesoro, perché piangi?"
"Un brutto sogno".
Joe le baciò le lacrime, poi rimboccò le coperte per bene.
"Ti prego... rimani qui...!"
Joe sorrise... "Certo che rimango!" spense la luce e si sdraiò accanto a lei, la strinse a se tutta la notte proteggendola dai suoi incubi.
 
CAPITOLO 3
 
"Buongiorno"
"Buongiorno, Françoise, ti sei svegliata presto!" disse Gilmore vedendola armeggiare in cucina alle 5 del mattino.
"Anche lei!"
"Eh, ma alla mia età si dorme poco! Qualcosa non va?"
"No... solo non riesco a dormire..."
"Hai il viso stanco in effetti..."
Joe intanto trovandosi solo nel letto si vestì e si diresse in cucina, quando entrò, Gilmore gli sorrise.
"Buongiorno... anche tu mattiniero!" ironizzò il dottore.
Françoise sorrise appena.
"Ehm... ho sentito rumori..."
"Si, si certo... beh vado a fare due passi in giardino... a dopo!" il dottore uscì dalla stanza.
Joe fissò Françoise poi le disse "Perché ti sei alzata così presto?" 
"Scusami, non riuscivo a dormire e non volevo svegliarti".
"Sei stata agitata tutta la notte.... spesso ti lamentavi nel sonno, cosa c'è che non va?"
"Non lo so... niente" lo abbracciò cercando di distrarlo, ma lo non convinse.
"Cosa stai cercando di nascondermi?"
"Joe... non preoccuparti, a volte mi capita di fare brutti sogni!"
Le baciò la fronte "Va bene!"
Geronimo entrò in cucina non aspettandosi di trovare qualcuno, Françoise cambiò espressione vedendolo entrare, si fece più sorridente, ma anche più recettiva, non voleva trascurare nessuno dei suoi atteggiamenti.
Si scambiarono il buongiorno.
"Dormito bene?" chiese lei.
"Come sempre!"
"Ti preparo il caffè?"
"Come vuoi!"
"Ehi Geronimo siamo di poche parole ultimamente, eh? Ancora nella testa la vacanza?" chiese Joe.
"Eh, già!" rispose lui.
"Ecco qua, è pronto! Ragazzi io vado a vestirmi, a dopo!"
"A dopo!" le dissero.
Françoise continuò, come la sera precedente, ad ascoltare i discorsi tra Joe e Geronimo, ma si dissero molto poco, più che altro Joe tentava di domandare qualcosa, ricevendo risposte a monosillabi.
"Non mi convince questa cosa, no, non mi convince per nulla!" pensò.

In tarda mattinata a poco a poco la base si svuotò, ognuno in giro per le proprie faccende, Françoise ne approfittò per sbirciare nella stanza di Geronimo alla ricerca di qualche indizio.
Non notò nulla di strano, a parte la valigia ancora da disfare poggiata in fondo alla stanza eppure Geronimo non era mai stato un tipo che trascura queste cose, pensò.
All'improvviso sentì afferrarsi da dietro e una botta la fece svenire, prima di perdere i sensi pensò "Come ho fatto a non sentirlo?".

Ora di pranzo, come di consueto si radunarono tutti alla tavola per pranzare, Joe non vedendo arrivare Françoise andò a cercarla in camera, non trovandola scese di nuovo nella sala.
"Non capisco dove possa essere andata!"
"Dai, adesso arriverà!"
"L'ho vista uscire, verso le 11, poco prima che arrivassi tu!" disse Geronimo.
"Non ti ha detto dove sarebbe andata? Né a che ora tornerà?"
"L'ho vista uscire, ma non abbiamo parlato!"
"Va beh, grazie!"
Geronimo chinò la testa e cominciarono a mangiare, ma Joe non aveva fame, guardava fuori dalla finestra sperando di vederla arrivare.
"Dai, Joe, sarà andata in città a fare compere!" disse Chang.
"Hummm... forse! Ma è strano che non mi abbia lasciato nemmeno un biglietto, forse se non fosse per quello che è successo stanotte... sarei tranquillo... ma".
"Cos'è successo?" chiese Jet.
"Non ha dormito, quando riusciva ad addormentarsi, si lamentava, piangeva, non riuscivo a calmarla".
Albert e Bretagna si guardarono l'un l'altro... poi Albert disse maliziosamente "Mi verrebbe da chiederti come fai a saperlo...", Gilmore sorrise.
"Avanti, lo sapete tutti che dormiamo insieme!"
"Eggià, noi lo sappiamo!" risero, poi Jet cercò di rassicurarlo "Rilassati, può darsi che il biglietto lo abbia lasciato e sia caduto o qualcuno per sbaglio possa averlo buttato".
"Può darsi...." rispose poco convinto, poi voltandosi "Geronimo..."
"Cosa c'è?"
"No... niente... non preoccuparti..." posò la forchetta, si alzò e si sedette sul divano, continuando a guardare fuori mentre Geronimo si alzò dalla tavola e uscì dalla stanza.
 
CAPITOLO 4
 
Françoise riaprì gli occhi, era legata stretta in una specie di armadio buio, pensò che probabilmente si trattava dell'armadio di Geronimo. Riuscì a staccare un bottone della manica e cominciò a grattare le corde "Ivan... ti prego... svegliati, ho bisogno di te!" pensò, poi si bloccò immobile, una frazione di secondo, quel tanto per capire cosa stava succedendo. "Una bomba, mio dio, Geronimo.... ha azionato una bomba!" cercò di grattare più forte poi sentì finalmente la voce di Ivan parlarle "Françoise..." 
"Ivan, ti sei svegliato, temevo il peggio, presto fa sparire quella bomba!"
"Non posso..."
"Come non puoi?"
"Sto ancora dormendo!"
"Non è possibile... !"
"Non posso svegliarmi, Geronimo mi ha sedato, riesco solo a comunicare con te!"
"Ivan... come posso fare? Fra poco esploderà!"
"La corda sta cedendo, corri subito a disattivarla, esploderà fra 8 minuti, puoi farcela".
La corda cedette, Françoise in svelta si slegò anche le gambe, trovò la porta facilmente e corse fuori dalla stanza di Geronimo, che stava proprio sopraggiungendo in quel momento, lei riuscì comunque ad essere più veloce e scappare in direzione della bomba prima che lui se ne accorgesse, la bomba era nella stanza del Dottor Gilmore.
Geronimo si accorse della fuga di Françoise non appena entrò nella sua camera. Quindi uscì da lì e si diresse anche lui dove era la bomba.
Françoise lo sentì arrivare e urlò "AIUTOOOOOO!"
Joe si alzò di scatto dal divano e così anche tutti gli altri ancora seduti a tavola.
"Françoise dove sei?" disse correndo su per le scale, poi la vide.
Il braccio di Geronimo era alzato, lei davanti a lui in piedi con una bomba tra le mani, il colpo che lui stava per darle l'avrebbe schiacciata contro la parete ferendola seriamente, successe tutto in una frazione di secondo, Albert si chinò e dal suo ginocchio partì un razzo che colpì Geronimo alla spalla, il gigante svenne quasi subito cadendo in avanti, sotto l'effetto di un sedativo che avrebbe steso anche un elefante, Joe fece in tempo ad azionare l'acceleratore e portare in salvo Françoise. Jet le prese la bomba dalle mani e volando via dalla base la lasciò cadere in mare. Poco dopo esplose, ma l'acqua ne attutì del tutto l'effetto devastante.
"Presto!" urlò il dottore "portatelo nel laboratorio prima che si svegli!"
E così fecero, Albert, Joe e Jet lo trascinarono in laboratorio.
"Accidenti quanto pesa!" sbuffò Jet.
"Vi diamo noi una mano!" Accorsero anche Bretagna, Punma e Chang.
"E fatelo mangiare meno che poi gli cambia pure l'umore!" tentò di sdrammatizzare Bretagna.
Finalmente riuscirono a sdraiarlo sul lettino del laboratorio. Lo legarono e poi Gilmore fece uscire tutti tranne Jet, poi si rivolse a Joe "Di a Françoise di venire ad aiutarmi!"
"Certo, Dottore".
Joe corse in cucina dove Françoise sotto il getto d'acqua del lavabo aveva allungato i polsi.
"Sei ferita?" chiese
"No, sono solo i segni delle corde con cui ero legata, fanno un po' male, ma passeranno in fretta!"
Joe li guardò, c'erano anche dei tagli non troppo profondi, ma irritati.
"Gilmore vuole che tu l'aiuti, appena avrete fatto fagli controllare questi tagli!"
"Va bene, vado subito, tu però corri da Ivan, è nella sua stanza!"
"Sta dormendo!"
"Appunto! Vai e sveglialo, fai di tutto per svegliarlo, è sotto l'effetto di sedativi!"
"E' stato Geronimo?"
"Sì.." disse correndo nel laboratorio.
Joe corse nella camera di Ivan e cercò di scuoterlo senza fargli male, ma il piccolo non si svegliava, allora lo prese in braccio e cominciò a sballottolarlo finché finalmente non lo sentì piangere.
"Ce l'hai fatta a svegliarti, finalmente!" ma mentre lo diceva Ivan non era più fra le sue braccia, si era già teletrasportato nel laboratorio tra quelle di Françoise.

"Dottore, c'è un congegno all'altezza della nuca, che ha completamente annullato la personalità di Geronimo, sostituendola". disse Ivan.
"Françoise dimmi esattamente dove!" chiese Gilmore.
"In questo punto, dottore!" Françoise indicò.
Gilmore cominciò ad operare, l'intervento poteva diventare rischioso se avesse toccato alcune parti sensibili del collo. Jet lo aiutava sostenendo la testa di Geronimo un avanti.
Il congegno era estremamente piccolo e difficilmente riconoscibile ad occhi nudi.
"Françoise...?"
"Sì, dottore, eccolo è proprio quello, vero Ivan?"
"Sì, è quello!"
Gilmore con il bisturi lo estrasse piano piano poi richiuse la ferita e la fasciò.
Jet prese il congegno e lo mise in un contenitore di plastica, in seguito Gilmore lo avrebbe analizzato.
"Bene, ora dobbiamo solo aspettare che Geronimo si svegli per sapere se l'operazione è veramente riuscita!" disse un po' preoccupato Gilmore.
"Dottore... sento i pensieri del vero Geronimo, è riuscita!" disse Ivan.
"Dottore, Ivan non mangia da due giorni, vado a preparagli qualcosa e..."
"No, Jet pensaci tu, fatti aiutare da Joe, Françoise tu rimani qui, devo curarti quelle ferite!" indicando i polsi.
Jet obbedì e uscì col piccolo tra le braccia.
Quando furono soli Gilmore disse mentre passava una lozione sui tagli "Siamo in pericolo Françoise" la ragazza lo guardò stupita "ormai ci riconoscono facilmente e sono riusciti ad entrare in questa base segreta, anche se attraverso uno di noi!"
"Dottore..."
"Dobbiamo stare più attenti!"
"Si... "
Gilmore le fasciò i polsi. Françoise ringraziò e mentre usciva dalla stanza le disse: "Grazie a te e a Ivan, avete fatto un ottimo lavoro."

EPILOGO

Tic...Tac...Tic..Tac...
"Non ti sento... io non ti sento... ticchetta quanto vuoi, non ti sento!"
Tic...Tac...Tic..Tac...
"Ok ti sento, non ti sopporto, ma ti sento..."
Tic...Tac...Tic..Tac...
"Mi stai sfidando vero? Ma lo sai che vincerò..."
Tic...Tac...Tic..Tac...
"ARGHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH"
Albert diede una piccola botta al cucù che bastò a farlo cadere a terra e romperlo.
"Ops! Accidenti!"
Françoise entrò ridacchiando.
"Ero sicura che l'avresti distrutto!"
Albert sbuffò raccogliendo l'orologio e cercando di sistemare le parti irrimediabilmente rotte.
"Hai idea di come ripararlo?" le chiese
"Si, lascialo là, ci penso io dopo!" rispose.
"Si, ma togli il Tic Tac".
"Ma non dovrebbe dar più fastidio a me che a te?"
"Infatti tu sei un mistero!"
Françoise rise.
Bretagna entrò nel salone e vedendoli ridere sbottò "Ehi, il primo della lista sono io, non puoi sorpassarmi sai!"
"Oh no, ancora questa lista!" disse Françoise.
"Ora anche Geronimo è in lista!" disse Bretagna.
"Si è svegliato?" chiese Françoise
"Già."
"Allora vado a vedere come sta!" Françoise fece le scale velocemente poi entrò nella camera di Geronimo.
"Ehi! Gigante come ti senti?" chiese.
"Françoise... mi dispiace tantissimo... scusami"
"Scusarti di cosa?" ammiccò.
Gilmore entrò nella stanza "Ahh... bene ragazzo sei sveglio!"
"Eh.. ho solo un gran mal di testa, ma sì, sono sveglio e in me."
"Dottore ha analizzato il congegno?" chiese lei.
"Si, è sicuramente opera dei Fantasmi Neri, escludeva i pensieri di Geronimo, lo riprogrammava per compiere il suo dovere."
"Ma perché io non riuscivo a sentirlo se si muoveva?"
"Era sicuramente un effetto del congegno!".
"Capisco, ora se volete scusarmi, devo andare a cambiare Ivan!"
"Certo, vai pure"
"A dopo Geronimo!".

Una volta accertate le condizioni di Geronimo, Françoise entrò nella stanza di Ivan, lo prese in braccio e lo cambiò con un costumino, quindi uscì in cortile e scese fino in spiaggia. Il piccolo si svegliò tra le sue braccia. 
"Ivan, ti va di fare un bagno?"
"Non so nuotare".
"Ti tengo in braccio io."
Entrarono in acqua. Ivan per la prima volta fece il bagno nell'oceano, all'inizio impaurito, ma poi cominciò a divertirsi, rideva come ride un bambino che scopre il mare la prima volta.
Françoise lo guardò e pensò che non l'aveva mai visto così felice.
"Grazie Françoise!" le disse abbracciandola con le sue piccole braccine e le diede un bacino sulla guancia.
Françoise sorrise.
Poi aggiunse "Ci sono anche io nella lista!"

Tarda notte, la base era immersa nel silenzio del dormiveglia, si sentì solo un urlo 
"NOOOO!!! ANCHE IVAN NOOOOOOOOOOOOO"
E tutti risero nelle loro stanze.

F I N E

 

© 20/06/ 2006

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